DIE GROßE WEISHEIT

«Io vivo, quindi sono. Ma per quanto ancora io sarò io? Finchè vivo! E poi? Forse il mio io smette di esistere perchè non ha più la coscienza di sé? Cosa succede all’io? Si trasforma, il suo guscio viene dismesso ed entra in un circolo infinito; un circolo di terra.

Tutto ciò che vive si trasforma in un’altra vita, la coscienza di sé diventa coscienza assoluta.

La morte non esiste, altrimenti non avverrebbe trasformazione.

Nulla è morto , di ciò che appare tale.

Dal disfacimento si avrà la cenere, la cenere tornerà alla terra e la terra ci regalerà nuova vita.»

Queste parole sono del signor Josef Kappe, (Großmugl, 1° febbraio 1923 – Cortaccia, 1° dicembre 2015).

Il signor Kappe era un pensatore, uno scrittore, un uomo saggio che viveva in armonia con tutte le creature e con l’ambiente. Josef se n’è andato in punta di piedi, con discrezione, così come era vissuto.

Dalla prima parte del testo si evince quale fosse l’idea di Josef riguardo cremazione e destinazione delle ceneri; desiderava che esse fossero disperse in natura, in un piccolo corso d’acqua.

La sua volontà è stata rispettata. Il giorno 17 dicembre 2015, noi della Socrem e la signora che negli ultimi 10 anni gli è stata amica, abbiamo disperso le ceneri di Josef in un ruscello (Rio Cortaccia), nell’ambito di una cerimonia toccante ma serena.

Sono stati letti alcuni testi, si è parlato del signor Kappe, di come era, della sua vita.

La dispersione delle ceneri nell’acqua corrente ha reso perfettamente l’idea della continuità e della trasformazione.

La possibilità di tornare alla natura e quindi alla vita, spargendo le ceneri nell’ambiente rappresenta un concetto grandioso.

Tornare li’, dove si sono trascorsi i migliori anni della propria vita, è rassicurante.

Ed anche per l’ amico di sempre, tornare nel luogo della dispersione sarà come percepire l’energia e l’essenza di chi aveva amato e che ora sembra risvegliarsi attraverso la perfezione della natura.

Il signor Kappe se n’è andato dicendo:

«Questo e proprio un buon momento per morire!»; forse pensava: «...un buon momento per tornare a casa».

 

von Renata Bianchi

Abschiedsbegleiterin der SOCREM


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